domenica 24 ottobre 2010

Il congresso di SeL

Non e' per una questione di principio che osteggio Vendola. Come male minore rispetto al frazionismo, lo vedrei meglio nel PD, a recitare la parte del Veltroni eccentrico.

Il fatto e' che l'idea di sinistra che ha Vendola si limita alla sua essenza romantica.. Scorze d'arancia nel braciere, il papa' che legge le lettere della resistenza, ecc. Nostagia.

Una strada che non porta da nessuna parte. Magari si compattano le elite di chi gioca a fare il deluso e lo sconfortato dal PD e si recupera qualche voto all'astensione. Pero' non si da nessuna risposta a quella parte immensa di classi deboli che oggi guardano a destra, convinti dal sogno berlusconiano. Il sogno berlusconiano, un'offerta concreta per i ceti popolari, che lo votano in massa sulla base delle promesse, reiterate, di: deregulation, semplificazione, ottimismo, difesa corporativa ed identitaria del territorio dalla concorrenza dei lavoratori stranieri. Per qualche fortunato la speranza di benefatture da parte del principe. Per tutti l'insopportabilita' delle "narrazioni" postcomuniste che hanno monopolizzato a vuoto l'offerta politica per le classi deboli negli ultimi decenni.

Vendola rischiera' magari di vincere le primarie di coalizione (pero' prima bisogna farla una coalizione, e delle regole di impegno). Ma dal popolo, senza una strategia concreta di riscatto, non recupera nessun voto.

martedì 19 ottobre 2010

Reconditi

Partecipare ad una manifestazione sindacale col chiaro intento di mettere il cappello su quel patrimonio elettorale, spintonare per aderirvi e salire sul palco per strillare a tutti che "Io! Io! sono quello che dovete votare", e' gia' triste di per se. Poi, se la stampa amica prosegue strillando a tutti che "il PD, il PD, sono loro quelli che non dovete votare", il giochetto e le motivazioni diventano palesi.

Era una manifestazione sindacale ed hanno partecipato Orfini e Fassina (ed altri ovviamente) del PD. Cioe' quei dirigenti giovani che si invocano ad ogni commento (salvo poi ignorarli quando ci sono).

sabato 16 ottobre 2010

Rampolli annoiati

Basta demagogia, basta. E che strazio! Mettere nello statuto la regola dei tre mandati e’ stata una veltronata, ma il meme che diffonde questa idea ha una concezione della politica come hobby per rampolli annoiati.
Io faccio un lavoro che, se dovessi uscirne per 10 anni, non rientrerei piu’. E credo che valga per tutti i mestieri, dal tornitore al barista, dall’impiegato al programmatore. Ma chi e’ che puo’ permettersi di smettere col lavoro a 30 anni e ricominciare a 40? Ma di cosa campa? Rampolli annoiati, appunto.
La politica e’ una passione, una scelta di vita e, quindi, una professione. Altro che!

E poi uno degli effetti immediati di una siffatta legge sarebbe che i deputati passerebbero il tempo a cercare di garantirsi il futuro. Si dice che lo fanno comunque? Puo' darsi (e comunque a generalizzare si ricade nel qualunquismo). Ma la domanda che faccio e': possibile che non si possa decidere con le nostre teste e mandare avanti i meritevoli (a prescindere dalla questione dell'eta') senza pretendere che un REGOLAMENTO lo faccia al posto nostro? Ci fidiamo piu' di una norma che del nostro libero arbitrio?

martedì 12 ottobre 2010

Be free

Stumblando ho trovato questo.

Il teorema e' sbagliato. Non e' corretto dire che, se il mondo e' privo di significato, ne segue che TU sia libero.

Se la premessa e' che il mondo e' privo di significato, ne segue intanto che anche TU sia privo di significato, in quanto parte del mondo.

In particolare non hanno nessun valore cognitivo i tuoi pensieri, in quanto semplici sequenze di impulsi senza alcun significato (che non esiste per definizione). A dire la verita' non ha neppure senso dire "TU", perche' non si capisce che identita' avresti OLTRE all'insieme di neuroni che costituisce il tuo cervello. Che tra l'altro si rinnova ogni paio di mesi completamente, come un'onda del mare, che si muove senza spostare massa.

Ma anche se ignorassimo quanto sopra, rimane il fatto che, visto che i pensieri non sono un significato, ma niente altro che meccanismi, lo stato del tuo cervello ad un dato istante e' determinato dallo stato del cervello agli istanti precedenti. Non hai nessuna liberta'. E' matematico.

(ahem, questa non e' una dimostrazione dell'esistenza di Dio. E' una confutazione delle premesse riduzioniste, tanto in voga)

lunedì 11 ottobre 2010

Senza se e senza ma

In rete e' facile trovare le scioccanti foto di Aisha, la ragazza di 18 anni mutilata, naso ed orecchia, strappate, per aver osato fuggire dalla casa del marito e dei suoceri. Afghanistan, il mondo che i talebani dominano.

Possiamo fregarcene di Aisha, possiamo farlo o perche' siamo convinti che tutto l'occidente non sia la a difendere Aisha ma a fare i suoi-sporchi-interessi, oppure perche' si sta bene al sicuro a casa nostra. Scuse e vigliaccheria.

Ricordo che la Costituzione italiana dice:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."

In Afghanistan i soldati sono a difesa della liberta' del popolo afghano, non c'e' niente di controverso nell'impedire che al potere vada una fazione barbara, il ripudio per la guerra e' sovrastato dal ripudio per l'idea di lasciare i talebani a mutilare le donne. Da molti, questo articolo della Costituzione, viene sempre citato in parte, allo scopo di far credere che per l'Italia mandare soldati in guerra sia un'azione impossibile. L'italia invece e ri-nata da una guerra, la guerra partigiana.

Io vorrei capire per quale motivo i pacifisti nostrani da anticapitalisti, nel senso di superare ed andare oltre al regime borghese, sono diventati tutti retrocapitalisti, nel senso di tornare indietro a tutto quello che c'era prima della democrazia. E' una confusione colossale e per nulla marxista.

E poi, ma che e' 'sto pacifismo da fricchettoni tardivi. Ma che Rokossovskij era pacifista? Ma che Pertini? Ma che Che Guevara?

Uno che era pacifista, senza se e senza ma? Oswald Mosley.

venerdì 8 ottobre 2010

Uninominale

Al "Comitato per l'uninominale", Giorgio Tonini, spiega che non bisogna tornare al proporzionale della prima repubblica perche' non ci sono piu' le esigenze che portarono i costituenti a fare quella scelta.

Cioe', a differenza del '46, non dobbiamo piu' scongiurare una deriva plebiscitaria e personalistica pericolosa per la democrazia?

Detto questo, cioe "prudenza", sono anche io affascinato dall'uninominale di collegio. La ritengo, purtroppo, politicamente poco praticabile.

Anno Zero

Terza puntata e ad Anno Zero, dall'inizio della stagione, ancora non si e' sentita nessuna voce del PD. Sono intervenuti tutti, dipietristi, Di Pietri, fascisti, camicie viola, comici genovesi, Belpietri, berlusconiani di tutte le risme, imprenditori stonati, tutti. Tranne gli esponenti del piu' grande partito della sinistra.
Bah.

giovedì 7 ottobre 2010

Lost, five months after

(spoiler: se non hai visto Lost, non leggere questo commento ma corri a vederti in DVD le sei stagioni, poi torna)

Per apprezzare come si e' concluso Lost bisogna prima accogliere la filosofia della serie: andare oltre il dualismo scienza e fede verso una nuova visione.

Uno dei grandi pregi di Lost e' la consistenza filosofica e scientifica. I temi trattati centrano al cuore il dibattito filosofico contemporaneo: il quasi unanime rifiuto del dualismo mente/materia e la contemporanea necessita' di uscire dalle secche del monismo. Anche la scienza mostrata, o lasciata intuire, e' quanto di piu' coerente si sia mai visto nel panorama SciFi (che, per fare un esempio, ricorre spesso, nell'accettazione generale, a impossibilia scientifici come il-salto-nell-iperspazio, o il teletrasporto).

Siamo a cinque mesi dopo il finale. Gli autori hanno scelto di lasciare una parte del mistero all'interpretazione del pubblico; un mistero che si risolve sia in ottica scientifica che mistica. Un modo per perpetuare lo show al di fuori dello schermo. Era stato gia' fatto alla fine della terza serie, quando Jack chiude con "we have to go back". Jack interpreta i sentimenti dello spettatore che in quel momento, e per i successivi mesi di attesa, si identifica totalmente in lui: "voglio tornare nell'isola".

Analogamente, alla fine della serie, Jack muore, finisce la sua relazione con l'isola, come finisce la nostra. Eccetto che c'e' un "oltre", un "altro", un "chissa'quando", ne quale anche noi andiamo avanti.

E questo e' il fine supremo della fiction: strapparci alla nostra semplice esistenza quotidiana e trasferirci nella vita di personaggi fantastici.

(certo che se facessero un filmetto postumo, non ci sarebbe niente di male)

mercoledì 6 ottobre 2010

Comunicazione e Vaticano

La notizia del Nobel per la medicina a Robert Edwards, il padre della fecondazione in provetta, e’ stata, nei siti di Repubblica e Corriere, per tutta la mattina attorno alla decima posizione. Dopo che un commentatore di Radio Vaticana ha pronunciato parole di biasimo, e’ balzata alla prima posizione.

Questo e’ il metro del provincialismo della comunicazione in Italia, ma anche di qualcosa d’altro.

Da cattolico di sinistra osservo che l’ossessione anticlericale da’ alle posizioni piu' reazionarie, ed alla destra appiattita su di esse, una forza maggiore. Non ha senso portare in prima pagina una notizia solo quando un commentatore di Radio Vaticana si esprime!

E’ provincialismo, ma per parte della sinista e’ anche qualcos’altro: e’ la voglia di menare le mani con i cattolici meno progressisti, e’ la voglia di trovare un’identita’, in mancanza di altro, nel giacobinismo.

Un esempio evergreen: il dibattito sull'evoluzionismo. Il Vaticano non e’ in alcun modo antievoluzionista. La grandissima parte dei teologi cattolici non e’ antievoluzionista. La posizione ufficiale non e’ antievoluzionista. Pero’ e’ opinione diffusa, dell’uomo della strada, cattolico e non, che lo sia. Siamo all’interno di un pericoloso equivoco perche’ l’ignoranza genera un dibattito che porta, per il formarsi delle fazioni, il problema ad emergere realmente: sempre piu’ cattolici credono di dover contrastare la scienza, sempre piu’ persone credono che i cattolici debbano farlo.

Spezzare il circolo vizioso ricordandolo, quando se ne parla senza puntualizzazioni, e’ doveroso per evitare che si proceda lungo questa china.

Postilla: perche’ il Vaticano non e’ antievoluzionista? Perche’ ha chiara la distinzione tra Verita’ e linguaggio. Dio rende necessaria l’esistenza della Verita’, ma il linguaggio per comprenderla ed esprimerla, e’ imperfetto. Linguaggio significa conoscenza, ovvero significa mente. Ergo la posizione della Chiesa puo’ cambiare e, nello specifico, possono cambiare le posizioni sulle scienze naturali.
Quello che spesso viene interpretato come antiscienza e’ invece l’opposizione filosofica, prima che teologica, alle dottrine riduzioniste, fiscaliste, funzionaliste, che, pur non avendo nessuna autorita’ di risultati, nei dibattiti vengono sottointese come dominanti e spesso fatte proprie da alcuni degli “anti-anti-evoluzionisti”.