giovedì 30 settembre 2010

La pancia e le mani

Di Pietro in parlamento fa la voce grossa ma, se gli levi Berlusconi, cosa ne rimane? Il suo discorso parla solo di quello che Berlusconi e', non di quello che ha fatto o non ha fatto. Non di quello che farebbe Di Pietro una volta al governo. Di Pietro ha sul collo il fiato del grillismo e dei vendoliani, il (purtroppo lento) tramonto di Berlusconi, e' anche il suo tramonto.

Molto meglio il discorso di Bersani. Se Di Pietro e' "la pancia", Bersani e' "le mani". Utili se vogliamo cambiare l'Italia.

martedì 28 settembre 2010

Veltronismo in salsa levantina

Il vendolismo.

A prescindere dalle riserve su Vendola stesso. Un leader che, perso il confronto interno con Ferrero, ha spaccato il partito. Vendola non da la garanzia chiave per un accordo di coalizione: la lealta' (ricordo che la sinistra due volte e' morta sulle spaccature interne). Un anno fa lo si invitava ad entrare nel PD (che sarebbe potuto diventare di) di Bersani. Da quella posizione avrebbe avuto tutt'altra autorita' per parlare a nome della sinistra. Oggi parla con il profilo dello scissionista.

Dicevo a prescindere, perche' il veltronismo alle cime di rapa perpetua l'errore di credere che il referente della nostra proposta politica sia il Popolo della sinistra. Che non esiste, o meglio esiste come entita' sociologica (biciclette, bandiere della pace, cibi biologici, chilometri zero, gonne a fiori, sbattezzi, bandiere palestinesi, Che Guevara, Littizzetto, ...) ma non di classe. Minoritario nel paese, tanto piu' lo fai coeso, tanto piu' ti riduci complessivamente a quel 36% a cui sei condannato.

Le fasce deboli della societa' invece sono maggioritarie. Essere di sinistra significa parlare a quelle. Pero' significa anche essere svegli e capire che le divisioni di classe non sono piu' tracciate lungo la faglia operaio salariato vs. cittadino borghese. Anche perche', paradossalemtne, oggi i primi votano a destra ed i secondi votano a sinistra (con predilezione per la terna: IdV, SeL, 5*).

Soprattutto credo che, come metodo, nel volgersi verso le nuove classi deboli, il PD debba smettere di allisciare le pulsioni vendoliane (ma anche, e soprattutto, grilliste e dipietriste).
Serve una nuova fase di "guerra di posizione", un processo politico pedagogico di aggiornamento, di riallineamento tra i simboli ed i reali bisogni delle classi deboli.

domenica 26 settembre 2010

Beppe Grillo

Grillo e' un pericolo per coloro che lo sostengono e cadono nella sua trappola mediatica. Se poi il sostegno si allarga oltre un certo limite il pericolo si estende a tutti noi.

Prima di parlare degli aspetti piu' evidenti voglio mettere in luce uno degli elementi chiave del grillo-pensiero: "le cose sono semplici". Basta riciclare i rifiuti, basta infilare una biowashball nella lavatrice, basta non mandare i corrotti in parlamento, basta vietare il nepotismo, basta fare i bus a vapore; subito dopo si implica un assunzione di potere da parte di un organismo forte, che sapra' fare le cose semplici.

La denigrazione fisica dell'avversario, tipica delle culture fasciste: nano, vecchio, ciccione, minidotato, loffio. La denigrazione delle donne, immancabilmente puttane.

La delegittimazione del parlamento, l'ignoranza del principio di non vincolo di mandato, l'idea sostanzialmente plebiscitaria della formazione dei governi.

Infine lo squadrismo. Lo ammette Grillo («Ci chiamano squadristi? - dice Grillo - E lo siamo. Siamo gli squadristi della differenziata e della biodiversità») per ambiti "speciali", l'ecologia, il rinnovamento, la purificazione. Paro paro al fascismo negli ultimi due, a questi il fascismo aggiungeva "la vittoria mutilata", cioe' il tradimento dei caduti (immancabilmente da parte di una classe politica corrotta, vecchia, immobile, sepolta).

La violenza inizia a tracimare dal contesto mediatico a quello fisico, quando si fanno i raduni intimidatori.

domenica 12 settembre 2010

Tornare avanti

Riguardo al documento dei quarantenni (assennati, li chiamerei) della segreteria del PD: un documento fantastico. finalmente si parla di politica e non di “largo ai gggiovani”.
Il documento e' qui: http://www.ilpost.it/2010/09/11/tornare-avanti/
Alcuni commentatori (Repubblica e Post) sono saltati sulla sedia, parlando di attacco a Veltroni, e allo spirito del Lingotto. A me sfugge una cosa*.
Quelli che hanno detto “chiaro e tondo che non vogliono più il PD di Veltroni e del Lingotto, delle grandi visioni moderniste” sono stati gli elettori che, alle primarie, hanno votato Bersani.
Al mio circolo sono venuti i tre rappresentanti di mozione. Quello di Bersani ha in pratica detto tutto quello che c’e’ nel documento, che bisogna identificare le nuove classi deboli, capirne e rappresentarne i bisogni, che non sono difesi dalle liturgie identitarie di cui si pasce “il popolo di sinistra”, una creazione mediatica di una realta’ sociale inesistente.
*Quello che mi sfugge e’: come fanno molti commentatori a scordarsi premesse e risultati di quelle primarie? Eppure le primarie a questi commentatori piacciono tanto! Ricordo, quindi, che ha vinto Bersani e la nuova linea.
Certo dirlo cosi’, come faccio io e come hanno fatto i giovani turchi (mah), non sta bene. Pero’ non si capisce perche’ quando Veltroni, da Malindi, scrive le lettere all’uomo della strada, raccontando un partito immaginario, nessuno puo’ protestare.
I veltroniani somigliano molto a Vendola, reclamano il confronto, perdono le elezioni, infine si fanno il partito personale.

sabato 4 settembre 2010

Dio non c'e', l'ha detto la scienza

ho deciso di raccogliere qui le cose che scrivo per vari blog, almeno non me le scordo.

questa a commento del post di luca sofri sulla non notizia della non esistenza dio, o meglio a commento dei commenti.
http://www.wittgenstein.it/2010/09/03/scoops/comment-page-1/#comment-5360
che spasso gli atei militanti che, da una non notizia, ammucchiano, difendono, stiracchiano, e segnano il punto. ale'! evvai! la scienza je lo sbatte di nuovo in faccia a questi miliardi di "cretini" (cit.) che dio non esiste.

veniamo ai chiarimenti:
- uno scienziato cattolico? banalmente il piu' importante fisico italiano dell'era post fermi: nicola cabibbo, chiedere ai fisici se era uno zichichi qualunque. poi, ahem, io sono un fisico, ex ateo, convertito a partire dall'irrilevanza degli sforzi degli atei militanti.

- cosa ha detto hawking? niente, ha detto che l'universo si e' generato a partire dalle leggi della fisica. ah beh, anche una mela cade a partire dalle leggi della fisica. c'e' bisogno di specificare che non e' dio a far cadere la mela? infatti sh non lo fa.

- l'osservazione, sopra, di raffaele birlini rende evidente l'ingenuita' dei militanti accecati dall'esultanza del punto segnato. "leggi della fisica", suppongo siano state scritte da un parlamento cosmico. uninominale o proporzionale? e il premio di maggioranza?

- il problema e' che il dibattito e' sempre intorno al dio che "progetta la frontiera e costruisce la ferrovia" (de gregori, buffalo bill). e' un dio ottimo per essere preso da bersaglio dagli atei militanti. e' il dio di holliwood, degli ammericani, ma non e' il dio dei cattolici.

- il big bang, la teoria che va piu' di moda nella cosmologia di oggi, e' stata inventata da un prete, cattolico: georges lemaitre. ach, un altro scienziato credulone.