martedì 20 settembre 2011

Megapost su TV serials USA

Approfitto degli Emmy Awards per riassettare qui sopra le note dei miei ultimi due anni di visioni di serie TV USA. Rigorosamente in lingua originale (che fichetto di sinistra sarei senno') ma con i sottotitoli.

SPOILERS? ci sono. Se non state leggendo da un browser grafico non leggete: per coprire gli SPOILER uso la colorazione del testo.

Falling Skies (2011)

La - solita -  delusione spielberghiana. Troppo didascalico e moralista.Senza neanche il "momento topico" ('che di un film di Spielberg ne butti il 90%, tranne la scena madre di 15 minuti: il t-rex, lo sbarco in Normandia, ecc).

Il grosso problema e' che per tre quarti le puntate sono fatte di scene lacrimose. E quella che non ciaveva niente da mette sulla bacheca, e figliomio civado io, noppapa' toccamme', e non suonatequesto disco, e iodapiccola ciavevo lamalattia, che strazio!! Per non dire degli skitters cuoretenero!!!

Ho mollato alla 7ma puntata quando, osservando i rigazzini che giocano a nascondino, due survivors hanno chiosato: "Beh, signoramia, se c'e' una cosabbuona di questa traggedia, e' che con l'elettricicita', se ne sono andati anche i videogggiochi!"
Ho formattato 7 volte il disco che ha ospitato questa stucchevole, noiosa, retorica, poltiglia.

Treme (2010, 2011)

Appena finito la seconda season di Treme
Un capolavoro.
Niente action, nessuna storia principale, tutto e' corale. Gli autori di The Wire riprovano "l'operazione Baltimora" con New Orleans e fanno centro alla grande.
Personalmente di NO sapevo poco, ad esempio non sapevo che questi pazzi vivono per la musica, che sta in cima alla loro scala dei valori, seriamente. Un po' perche' e' cosi', un po' perche' tutti si aspettano che sia cosi'. La citta' e' piena di personaggi fuori dalle righe, retorici, appassionati, sbracati l'inverosimile.
Ora io credevo che la musica contemporanea fosse un'invenzione (una truffa! cit.) delle murtinazzzionali, uno scatarro marrone tra un giro di basso in do ed una Les Paul in overdrive: niente di tutto questo. La musica contemporanea viene tutta dal genio di NO. Dixieland, Trad Jazz, Blues, Rhythm & Blues and Rock & Roll, Soul, tutto o germoglia, o mette radici, cola'. Almeno cosi' te la raccontano il niurlinsiani, che c'hanno un ego abbastanza spropositato. Ma ti conviene crederci e perderti nel flusso delle loro pazzesche "second line", parate balorde dietro le bande di jazz.
Mettici sopra che a NO ci sono gli indiani (!), solo che sono neri (!!), per via degli incroci tra razze reiette, che sono incazzatissimi e che al Mardi Gras fanno delle parate rituali pazzesche vestiti di piume sgargianti in perenne conflitto con la polizia (solo che tra loro si complimentano a botte di "quanto dei carino"!!!)
E infine il Mardi Gras! Ma a questo punto ve lo immaginate quanto sbroccano.

Bene, tutto questo, ed altro che, sicuramente dimentico, a un certo punto viene spazzato via, letteralmente sciacquato via, dall'Inondazione che evacua la citta' per mesi. Rendendo impossibile il ritorno, devastando per sempre quartieri, persone, identita', cultura, lasciando solo i balordi e la peggio criminalita'. Tutto e' fottuto, o quasi.

Enjoy.

Camelot (2011)

Cestinato dopo il pilot. Target infantile, inguardabile Joseph Fiennes (poveretto, non ne azzecca piu' una).

Game of thrones (2011)

Genere fantasy, non proprio il mio. Nonostante questo lo consiglio fortemente; e' fatto benissimo.
L'ambientazione e' in un simil-medioevo con elementi, molto discreti e marginali, di soprannaturale. Un universo parallelo dove le fazioni e i castelli si disputano la supremazia.

Detta cosi' sembra una scemata, invece merita.

The Wire (2002, 2003, 2004, 2006, 2008)

The Wire, l'ho vista in ritardo, ma vale sicuramente la pena riprenderla. E' una delle serie piu' belle in assoluto.

Cinque stagioni di una decina di episodi ciascuna. Tutte, esclusa l'ultima, che e' piu' che altro un lungo finale, bellissime. Imparerete a conoscere la citta' di Baltimora, le gang di spacciatori, la sotto cultura e lo slang locale (incomprensibile ed affascinante assolutamente con sottotitoli), gli intrighi politici e le ipocrisie del sistema legale.

Baltimora (che, prima di vedere TW, uno si chiede: "ma dove cavolo sta?") e', a quanto pare, un postaccio. Nei bassifondi fiorisce il traffico di droga, nella polizia fioriscono poliziotti carrieristi e ignavi.

Nella prima serie, l'eroe se ne frega della carriera, a lui piace il lavoro, e percio' si fa tutti nemici. L'anti-eroe e' un pischelletto in bilico tra dilinquenza e redenzione.

Formato 4:3
Altamente consigliato

Rubicon (2010)

E' un serie dell'AMC (The Walking Dead, Mad Men, Breaking Bad), 13 puntate, non faranno la seconda.
Ed e' un vero peccato perche' era veramente bellissima. Sicuro molto ambiziosa: un film che dura 13 ore.

Forse al pubblico non e' andata giu' la chiave narrativa, molto soft, poca azione, il ritmo giocato con vibrazioni sottili. Un prodotto per spettatori come i protagonisti: nerd. I nerd protagonisti di Rubicon di mestiere fanno gli analisti del controspionaggio USA. Personaggi molto interessanti, alle prese con dati e analisi dell'intelligence da collegare. Sempre al di sotto e al di sopra del loro ruolo, impicciati tra segretezza, crisi di coscienza, indole nerd, relazioni da autistici.

Il tutto immerso nell'immancabile complotto che sconvolge la vita del protagonista (un tipo fico, alle donne piacera').

Justified (2011)

Cassato dopo il pilot. Grossolano, poco credibile. Inutilmente enfatico.

The Killing (2011)

Confermo, otime le premesse.
Doverose le citazioni a Twin Peaks (il video dell'ultima sera e' praticamente un omaggio)

L'antefatto, chiaro da subito, e' lo stesso di TP. E ci sono alcune citazioni esplicite, come il fatto che gli investigatori trovano un video della ragazza scomparsa e dell'amica, e queste ballano di fronte alla telecamera. E lei sorride con la stessa faccia di Laura Palmer. Poi chissa' dove va a parare.

La storia e' ambientata a Seattle e coinvolge, tocca, trasversalmente tutte gli stati sociali della citta'. C'e' il fidanzato della scuola steronzo, i segreti tra adolescenti, ecc.

E poi, come capita spesso (sempre?) con i serial dell'AMC e' fatta benissimo. Guardatela.


Lost, il finale (2010)

Chi non ha visto Lost ha di fronte a se l'opportunita' di gioire del piu' grande prodotto televisivo di tutti i tempi. La serie che ha dato un senso all'invenzione della scatola luminosa. Sono stato abbastanza esplicito?

Segue commento sul finale.

La conclusione di Lost e' una delusione se non si aderisce all la filosofia della serie che e' quella di andare oltre il dualismo scienza e fede verso una nuova visione. Che poi e' esattamente il cuore del dibattito filosofico contemporaneo, nel quasi unanime rifiuto del dualismo mente / materia ma nella necessita' di superare le secche del monismo. Anche la scienza mostrata, o lasciata intuire, e' quanto di piu' coerente si e' visto nel panorama SciFi (che, per fare un esempio, ricorre spesso, nell'accettazione generale, a impossibilia scientifici come il-salto-nell-iperspazio, o il teletrasporto).
Contesto l'opinione diffusa che "le prime due stagioni siano state le migliori", a me e' piaciuta di piu' la quinta, per esempio.

E poi non capisco come la scelta di lasciare una parte del mistero all'interpretazione possa essere criticata. Soprattutto quando quel mistero si risolve sia in ottica scientifica che mistica. Un modo per perpetuare lo show al di fuori dello schermo. Una cosa che era stata fatta anche alla fine della terza serie (non legggere se non la si e' vista fino alla fine) quando Jack chiude con "we have to go back" interpretando i sentimenti dello spettatore che in quel momento, e per i successivi mesi di attesa, si identifica in lui. Questo e' il fine supremo della fiction strapparci alla nostra esistenza e trasferirci nella vita dei personaggi!

Mi fermo.

Battlestar Galactica (2003 - 2009)

La 4a serie e' fantastica e da un senso a tutte le altre. Le prime due serie e mezzo sono a tutto uno stereotipo militarista spaziale e retorica da base di briefing dei piloti prima della battaglia. Ma piano piano anche l'ottusita' prende un senso.
Bel finale, belli i temi trattati, soda la fantascienza.

Guardatela.

Mad Men e Breaking Bad

Certezze.

Modern Family

Cestinato presto. Parla di tre famiglie imparentate che si raccontano con lo stile del mockumentary. I temi sono banalissimi, la narrazione e' oltremodo didascalica, e, pur giocando a fare gli spregiudicati, tutto e' immerso nel totalizzante perbenismo ipocrita yankee.

The Pillars of Earth

Serie storica, dal romanzo di Ken Follett, fatto bene (con i soldi). Ambientato nel medioevo inglese. Nonostante i soliti cliche filomassoni di molta cultura anglosassone contemporanea, la fiction e' gagliarda.

lunedì 19 settembre 2011

Le figlie della destra

E' un po' come sparare sulla Croce Rossa, ma e' bene ricordare a tutti quelli che lo hanno votato, sostenuto, giustificato, spiegato, contestualizzato. Per evitare il comunismo (?), in terrore di Pecoraro Scanio, "eh ma ppero' alla sinistra litigano sempre", "proviamolo, che male c'e'", "eh ma la sinistra so' fichetti", ...

Oggi, queste sono e saranno le vostre figlie.


Limitare l'eleggibilita' a due mandati? Un'idea di destra.

Alcune note sull'hype del momento: regolamentare (o autoregolamentare) l'eleggibilita' in Parlamento.

Nella sostanza io sono contrario sia alla regolamentazione che alla autoregolamentazione.
Il termine dei due mandati contribuisce infatti alla perdita di centralita’ del Parlamento. Se i parlamentari vengono depoliticizzati (perche’ questo vuol dire avere una scadenza di mandato) immancabilmente le decisioni politiche *vere* avverranno fuori dal parlamento.

E’ una cosa di sinistra? E' coerente difendere la Costituzione, nello spirito e nella lettera, e poi acconsentire a distorsioni di questo tipo? E' nello spirito della Costituzione limitare il diritto dei cittadini ad essere eletti e depotenziare il Parlamento?

La politica non deve essere un hobby per professionisti; non deve essere riservata a chi se la puo' permettere per censo, professionalita’ o status sociale. Chi viene da strati sociali modesti, che ha idee e le vuole portare avanti con passione, deve poterne fare un mestiere, o meglio, un'arte.

giovedì 15 settembre 2011

Crisi e primato della politica

Soffia il vento dell'antipolitica, i commentatori aizzano i cittadini ad assalire i parlamenti. Dove erano gli stessi commentatori quando l'orgia monetarista degli anni passati genrava la crisi economica odierna?

"Il mercato fa da se", si diceva, "rimuoviamo gli ostacoli tecnici alla speculazione", si faceva, "il rischio di fallimento non esiste piu' perche' l'abbiamo normalizzato nelle equazioni economiche", ci si illudeva.

Il risultato e' stato il crollo al quale, rimbambiti da decenni di panzane, non riusciamo neanche a reagire. Gli stessi centri di potere che hanno sostenuto quell'onda ora soffiano sull'antipolitica: cercano di svignarsela, e ci stanno riuscendo.

Avremmo avuto bisogno, in questi 30 anni, di politici piu' forti, piu' esperti, piu' potenti. Per contrastare  gli abusi della finanza lasciata libera a se stessa. Altro che "limite dei due mandati"