domenica 26 settembre 2010

Beppe Grillo

Grillo e' un pericolo per coloro che lo sostengono e cadono nella sua trappola mediatica. Se poi il sostegno si allarga oltre un certo limite il pericolo si estende a tutti noi.

Prima di parlare degli aspetti piu' evidenti voglio mettere in luce uno degli elementi chiave del grillo-pensiero: "le cose sono semplici". Basta riciclare i rifiuti, basta infilare una biowashball nella lavatrice, basta non mandare i corrotti in parlamento, basta vietare il nepotismo, basta fare i bus a vapore; subito dopo si implica un assunzione di potere da parte di un organismo forte, che sapra' fare le cose semplici.

La denigrazione fisica dell'avversario, tipica delle culture fasciste: nano, vecchio, ciccione, minidotato, loffio. La denigrazione delle donne, immancabilmente puttane.

La delegittimazione del parlamento, l'ignoranza del principio di non vincolo di mandato, l'idea sostanzialmente plebiscitaria della formazione dei governi.

Infine lo squadrismo. Lo ammette Grillo («Ci chiamano squadristi? - dice Grillo - E lo siamo. Siamo gli squadristi della differenziata e della biodiversità») per ambiti "speciali", l'ecologia, il rinnovamento, la purificazione. Paro paro al fascismo negli ultimi due, a questi il fascismo aggiungeva "la vittoria mutilata", cioe' il tradimento dei caduti (immancabilmente da parte di una classe politica corrotta, vecchia, immobile, sepolta).

La violenza inizia a tracimare dal contesto mediatico a quello fisico, quando si fanno i raduni intimidatori.

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